Camuso Angela - 2009 - Mai ci fu pietà. La vera storia della banda della Magliana dal 1977 fino ai giorni nostri by Camuso Angela

autore:Camuso Angela [Camuso Angela]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: General, Modern, History, 20th Century, Social Science, Criminology
ISBN: 9788876157486
Google: kFZNLgEACAAJ
editore: Castelvecchi
pubblicato: 2012-03-14T23:00:00+00:00

Crimini e misteri

A Milano, quel martedì, erano le otto e dieci di mattina. Il calendario segnava 27 aprile, anno 1982. Un omone barbuto, cappotto cammello e sciarpa scozzese, stivaletti neri sotto il vestito di colore grigio, faceva su e giù davanti all'agenzia numero 18 del Banco Ambrosiano, in via Odescalchi. La sua attenzione, da quasi mezz'ora, era puntata a un palazzo su una strada lì accanto, via Oldofredi 2. Sul marciapiede di fronte c'era un tizio su una moto, anche lui con l'aria di aspettare qualcuno. La portiera dello stabile non poté fare a meno di notare la scena: il fatto che lì ci fosse una banca lasciava da pensare.

Per questo la donna, quando incrociò sulla soglia il ragionier Rosone, preferì dirgli quello che aveva visto. Il ragioniere, 54 anni, del Banco Ambrosiano era vicepresidente e direttore generale. Abitava in via Oldofredi con moglie e figli e tutti i giorni usciva più o meno a quell'ora per andare al lavoro, in macchina, accompagnato dall'autista che infatti era lì anche quella mattina, dentro la solita Alfetta blindata. Roberto Rosone scambiò qualche battuta con la portiera, quindi uscì dal palazzo.

Click. Si sentì soltanto questo, all'inizio. L'uomo col cappotto si era avvicinato al ragioniere, aveva estratto una 7.65, premuto il grilletto ma la pistola si era inceppata. Ci riprovò ancora. Stavolta il proiettile si conficcò nel gluteo di Roberto Rosone. Il ragioniere cadde a terra, ma quello smise di sparare e invece di dargli il colpo di grazia iniziò a correre, verso la moto.

Era Danilo Abbruciati. Difficile pensare che avesse sbagliato mira. Quasi sicuramente non voleva uccidere, quello voleva essere un 'avvertimento'. Per cosa e da parte di chi esattamente non si seppe mai, ma Roberto Rosone era il braccio destro del presidente del Banco Ambrosiano Roberto Calvi, il 'banchiere di Dio', stella cadente del firmamento finanziario sotto il peso delle prime inchieste giudiziarie, che iniziavano a far luce sui torbidi intrecci tra l'istituto di credito, la mafia, la P2, il Vaticano.

Rosone era lì in terra, a lamentarsi quando il suo autista e una guardia giurata in servizio davanti alla filiale provarono a inseguire Danilo Abbruciati. Lui si mise a fare fuoco per coprirsi la fuga, l'autista di Rosone fu colpito all'addome, lo videro accasciarsi. Abbruciati era già in sella con l'amico quando il vigilantes sparò deciso quattro colpi, con la pistola di servizio. Colpito alla nuca, Danilo cadde dalla moto. Era morto. Accanto al cadavere, la pistola e i suoi Ray-Ban.

Abbruciati era in libertà provvisoria, in attesa di rispondere di associazione per delinquere finalizzata tra l'altro ai sequestri di persona. Aveva lasciato il carcere il 9 aprile, diciotto giorni prima.

Teneva in tasca le chiavi di una Lancia Delta blindata: l'aveva parcheggiata a Fiumicino prima di partire, era stato Ettore Maragnoli, il neofascista, a prestargliela. Da Roma, il bandito si era imbarcato sull'aereo esibendo un documento rilasciato in Nigeria. Addosso i poliziotti gli trovarono pure una scatola di fiammiferi, con sopra un numero scritto a penna: 06-5271... Era intestato a tale Mirella Fiorarli,

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